sabato 30 ottobre 2010

2.

La scuola
di S.M.

Caro Beppe,
sono una mamma che vive a Legnano, volevo raccontarti una storia, una favola della buona notte. C'erano una volta 2 bambini, uno di nome Paolo l' altro di nome Matteo, dovevano frequentare le scuole elementari. La mamma di Paolo decide di iscrivere il figlio in una scuola pubblica, l'ha frequentata pure lei e si ricorda che era bello andare a scuola. Quella stessa scuola l'hanno frequentata tutte le sue amiche del vicinato e, si ricorda, che si andava tutti a piedi o in bicicletta quando ancora era possibile, poi la pista ciclabile l'hanno tolta, ma questa è un' altra storia. La mamma di Matteo invece decide di mandare il figlio in una scuola privata, lei sta bene economicamente, per sua fortuna, non vuole che suo figlio stia in classe con bambini di altre nazionalità. Io non ci vedo niente di male, ma le scelte sono scelte. Il primo giorno di scuola Paolo incontra Matteo sul pianerottolo: Matteo ha la sua bella cartella nuova e un mazzettino di fiori per la maestra; anche Paolo ha la sua bella cartella nuova però anzichè il mazzettino di fiore ha borsa grande con dentro la carta igienica , il sapone per le mani, le risme di carta, tovaglioli e fazzolettini. Gli anni passano, siamo in 3° elementare, Paolo ha cambiato 6 maestre di italiano, 3 di storia e 2 di matematica, Matteo invece ha sempre la stessa maestra a cui ogni tanto porta i fiori. Paolo legge a malapena e scrive molto male, Matteo è sereno, scrive e legge come un bambino della sua età. Matteo il pomeriggio pratica uno sport, Paolo invece fa le sedute con un neuropsichiatra infantile per problemi di probabile dislessia. La mamma di Paolo a un certo punto decide di cambiare scuola, si accorge che la scuola pubblica non è più quella di una volta, allora con amarezza chiede un prestito e manda suo figlio nella stessa scuola di Matteo. Una bella scuola privata al costo di circa 2 mila euro l'anno. Paolo comincia a imparare a leggere in modo corretto, a scrivere in modo chiaro. La mamma di Paolo poi scopre che la regione Lombardia di rimborsa circa il 30% della retta anche se hai un reddito alto, la mamma di Matteo prende anche lei il rimborso. Allora comincia a pensare e le viene da piangere perchè capisce che i soldi dati a famiglie che si possono permettere il lusso di pagare 2mila euro l'anno per il proprio figlio( per ragioni diverse), vengono tolti alla scuola pubblica dove tanti Paolo resteranno dei bambini di serie B; in una società dove si vuole che determinate persone non imparino perchè l'ignoranza fa comodo. L'uomo non pensante non disturba, non si lamenta, pensa solo ad arricchirsi per avere il giocattolo pù bello di quello del suo vicino di casa. Paolo resterà comunque disoccupato, Matteo entrerà con una bella raccomandazione in un azienda. Grazie per questo spazio, cerchiamo di riprenderci la nostra vita e di dare ai nostri figli un Italia più pulita dove tutti abbiamo la stessa possibilità di diventare uomini con onestà, sacrificio e responsabilità. Perchè un giorno tutti possano dire "e vissero felici e contenti".

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